
Questi connettori possono venire utilizzati per i collegamenti elettrici in diverse applicazioni; la più comune riguarda la connessione con dispositivi elettromagnetici, idraulici e pneumatici come, per esempio, le elettrovalvole. Possono inoltre essere impiegati come presa-spina su pressostati, sensori di tutti i tipi, motori e moto-riduttori di bassa potenza ed in molti altri impieghi industriali dove è necessaria una connessione veloce e sicura.
In commercio sono disponibili connettori con circuiti di segnalazione incorporati che segnalano la presenza della tensione di alimentazione (mediante lampada o diodo LED) e dispositivi di protezione contro le sovratensioni ed i disturbi elettrici che normalmente impiegano gruppi RC, varistori (VDR), diodi o transil (con o senza segnalazione). Sono inoltre disponibili connettori con circuito raddrizzatore a ponte e con circuito a LED bicolore. Questi ultimi vengono impiegati sia per indicare la posizione di un contatto, per esempio di un pressostato, sia per indicare l’eventuale interruzione del carico (bobina interrotta).
Questi connettori prevedono normalmente un grado di
protezione, secondo le norme CEI ed europee EN 60529,
IP65 e, su richiesta IP67, qualora vengano
correttamente installati con le relative viti di fissaggio e guarnizioni di
tenuta che, normalmente, completano ogni imballo.
In genere sono
caratterizzati dall’unione tra il porta contatti e la protezione esterna a
scatto, in modo da garantire sia un bloccaggio sicuro sia un montaggio veloce ed
economico. La sicurezza del bloccaggio è essenziale per
garantire una completa protezione dell’operatore durante la manipolazione del
connettore. Il porta contatti può poi facilmente essere estratto dalla custodia
esterna mediante un cacciavite; tale operazione permette, inoltre, un libero
orientamento del contatto di terra/massa secondo le necessità.
I connettori
per le elettrovalvole, che vengono realizzati in varie forme (mostrate nella
fig. 24a-e), sono costruiti in modo da poter funzionare con una tensione massima
di 250 V AC e 300 V DC; hanno una portata nominale dei contatti di 10 A e una
portata massima di 16 A.
Nella fig. 24f viene mostrato un grafico che riporta la dipendenza
della portata dei contatti in funzione della temperatura ambiente
(maggiore è la temperatura, minore è la portata dei contatti).
Sono
normalmente dotati di morsetti in grado di consentire il collegamento con
conduttori aventi una sezione massima di 1,5 mm2, con un diametro
esterno del cavo che può variare a seconda dei modelli da 6÷8 mm a 8÷10 mm. Sono
in grado di garantire, se installati correttamente, un grado di protezione
almeno IP 65 e, infine, sono dotati di guarnizioni in NBR o silicone aventi
rispettivamente una temperatura di lavoro da -40 a +90 °C e da -40 a +125 °C.
Per migliorare il sistema di connessione, i costruttori propongono dei
connettori circolari da pannello o precablati aventi un
attacco filettato M8 o M12; vengono realizzati nel tipo diritto
e angolare a 90°, sia maschio sia femmina.
Sono stati studiati per
semplificare e velocizzare i sistemi di connessione per installare sensori,
interruttori fotoelettrici ed elettrovalvole.
Essendo molto leggeri e compatti, consentono di ridurre sensibilmente i tempi
di montaggio, i rischi di errore di connessione (una tacca di riferimento
impedisce un inserimento errato) e i costi finali di assemblaggio delle
macchine.
I sistemi anti-vibrazione, di cui sono dotate le ghiere di
fissaggio in plastica o in acciaio inox, ne favoriscono l’uso in ambienti
gravosi o particolarmente corrosivi, pur garantendo un grado di protezione IP67
o IP68.
Come mostrato nella fig. 26, questi connettori sono disponibili sul
mercato a seconda del tipo M8 o M12, nelle versioni da 3 a 8 poli; i tipi
precablati possono essere dotati di un cavo ad alta flessibilità multipolare con
le seguenti lunghezze: 0,3/0,6/0,9/1,2/1,5/2,0/2,5/3,0/5,0/10,0 m.
I connettori possono essere previsti, come citato precedentemente, anche con
cavo precablato (norme EN 175301-803) e venire utilizzati in
tutte le applicazioni nelle quali sia prevista una connessione elettrica tramite
connettore su tutti i tipi di elettrovalvole e solenoidi in genere. L’uso di
tali connettori riduce notevolmente i tempi di installazione, eliminando una
parte del cablaggio manuale.
Anche in questo caso sono disponibili in diverse
versioni: con o senza circuito di visualizzazione e protezione e con varie
tipologie e lunghezze di cavo che possono variare da 0,3 a 10 m. Per le
caratteristiche si veda la tab. 8.
Nel caso della versione con circuito, il
connettore viene fornito con schema elettrico tampografato per una corretta
identificazione.
Tabella 8 - Specifiche sui tipi di cavo
utilizzati per i connettori precablati (MPM) | |||||
Tipo di cavo |
Codice MPM |
Caratteristiche |
Sezione conduttori |
Numero conduttori |
Raggio di curvatura |
PVC CEI 2022 II |
N |
Approvato norme CEI 2022 II. Adatto ad applicazioni generiche con caratteristiche di buona resistenza all’acqua, ma scarsa resistenza all’olio. Temperatura di utilizzo -5÷+70 °C. | 0,5 mm2 0,75 mm2 1 mm2 |
2,3,4,5 |
15 x diametro esterno |
CEI CEI 2022 II |
I |
Approvato norme CEI 2022 II e norme IEC332-2A, non propagante la fiamma e autoestinguente. Offre una limitata resistenza agli oli minerali. Temperatura di utilizzo -5÷+70 °C. |
0,5 mm2 |
2,3,4,5 |
10 x diametro esterno |
PUR |
P |
Offre buona resistenza agli oli e agli agenti chimici. Può
dilatarsi se immerso in olio. Temperatura di utilizzo -5÷+70 °C. |
0,5 mm2 0,75 mm2 1 mm2 |
2,3,4,5 |
10 x diametro esterno |
PVC CSA-UL |
A |
Approvato CSA-UL 2661 (norme canadesi). Adatto ad applicazioni generiche con una buona resistenza all’acqua, ma scarsa resistenza all’olio. Temperatura di utilizzo -15÷+105 °C. | 20 AWG (circa 0,5 mm2) 18 AWG (circa 0,75 mm2) |
2,3,4,5 |
10 x diametro esterno |
PUR CSA-UL |
B |
Approvato CSA-UL 20668 (norme canadesi). Offre una buona
resistenza agli oli e agli agenti chimici. Temperatura di utilizzo -25÷+90 °C. |
20 AWG (circa 0,5 mm2) 18 AWG (circa 0,75 mm2) |
2,3,4,5 |
10 x diametro esterno |
Se il cavo viene utilizzato in posa mobile, occorre tenere
presente che il rame all’interno del cavo può essere piegato moltissime volte
senza subire danni; si deve evitare, invece, in modo assoluto di creare
stiramenti. Un esempio tipico di stiramento dannoso si verifica quando il cavo
viene piegato tra due punti abbastanza vicini tra loro, vincolati in modo da non
lasciar scorrere il rame all’interno dell’isolante.
In questo caso avviene
uno stiramento concentrato nel punto di curvatura che porta in
breve tempo alla rottura del conduttore.
Può essere utile
applicare i seguenti suggerimenti.
Quando si utilizzano delle catene
portacavi, i cavi devono essere disposti paralleli, senza accavallamenti
all’interno della guida.
Ogni cavo, per quanto possibile, dovrebbe avere una
propria sede ed essere separato dagli altri. Lo spazio libero nella sede
dovrebbe essere il 20% del diametro del cavo.
I cavi non devono essere
attaccati o legati tra loro nella guida. Occorre prestare la massima cura nel
permettere ai cavi di muoversi liberamente nel punto di curvatura, in modo da
evitare torsioni o tensioni sul cavo.
Nel caso in cui il tratto di cavo mobile non sia molto lungo e si scelga di
non usare una catena portacavo, il cavo non deve essere attaccato o legato a
nessun elemento della macchina; deve, invece, essere completamente libero di
muoversi e, nel punto di curvatura, occorre evitare torsioni o tensioni sul
cavo.
Talvolta è utile inserire il cavo in un tubetto di plastica dura e
flessibile (per esempio, i tubi normalmente usati per l’aria compressa). In
questo modo è possibile fissare il tubo lasciando libero il movimento del cavo
all’interno.
I costruttori hanno a listino modelli di connettori che possono
svolgere particolari funzioni, come per esempio modelli dotati di un
temporizzatore ciclico, oppure versioni per il controllo elettronico di valvole
proporzionali.
Di seguito viene illustrato un particolare connettore in
grado di migliorare le caratteristiche di funzionamento di un
elettromagnete di un’elettrovalvola. Questi connettori, che, a seconda
dei modelli, possono funzionare in AC o DC, forniscono all’avvolgimento un picco
di tensione per alcuni millisecondi (circa 70 ms), con un successivo
dimezzamento della tensione una volta che il solenoide si è attivato.
Il
picco di eccitazione serve per vincere il traferro dell’elettromagnete; quindi,
il valore scende automaticamente fino a raggiungere quello impostato nel
circuito elettronico del connettore, sufficiente però a trattenere il nucleo
incollato al contronucleo dell’elettromagnete. In questo modo, l’elettromagnete
assorbirà una maggiore quantità di energia durante l’eccitazione;
successivamente, per tenere bloccato il nucleo, sarà necessaria una minore
quantità di energia.
Questa modalità di funzionamento presenta i seguenti vantaggi:
- si ottiene un aumento del campo magnetico;
- permette di ridurre il consumo di energia del solenoide consentendo così una minore dissipazione termica;
- aumenta la rapidità di risposta all’inserzione (per esempio, alimentando a 24 V una bobina con una tensione nominale di 12 V);
- si possono realizzare bobine, a parità di prestazioni, di minori dimensioni e costo.
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