
Per una classificazione dei luoghi con presenza di polveri combustibili occorre procedere in base alla seguente sequenza:
- individuazione e classificazione delle sorgenti di emissione (SE);
- valutazione della ventilazione;
- individuazione delle zone pericolose;
- determinazione dell’estensione delle zone pericolose.
Un punto o una parte di un apparato di contenimento, da cui può fuoriuscire polvere combustibile che si disperde nell\'ambiente dando luogo ad un’atmosfera esplosiva, costituisce una sorgente di emissione. La polvere dispersa può anche depositarsi formando uno strato di polvere che a sua volta diventa una sorgente di emissione se la polvere dello strato può in qualche modo essere sollevata in aria. In pratica si potrà avere una SE relativa all’emissione della polvere dal sistema di contenimento e una SE originata dallo strato di polvere.
Le sorgenti di emissione (SE) vengono individuate da tre gradi di importanza (figura 2):
continuo - emissione continua o prodotta per lunghi periodi, o per brevi periodi ad intervalli frequenti;
primo - emissione prodotta periodicamente o occasionalmente durante il funzionamento normale;
secondo - emissione non prevista durante il normale funzionamento e, se si produce, è possibile solo saltuariamente o per brevi periodi.
Il grado di emissione di uno strato di polvere è influenzato dal livello di mantenimento della pulizia (buono, adeguato, scarso), dal disturbo dello strato (il grado di emissione risulta tanto più elevato quanto più frequentemente viene sollevata la polvere) e dal livello di emissione della sorgente del sistema di contenimento. L\'analisi del rischio conduce all\'individuazione di tre possibili zone pericolose e dei corrispondenti tempi di permanenza dell\'atmosfera pericolosa.
Zona 20 - l\'atmosfera esplosiva e presente in modo continuo o per lunghi periodi o di frequente.
Esempi:
- interno di sistemi di contenimento di polveri,
- impianti di trasporto di polveri su nastro,
- interno di miscelatori, essiccatoi, macine.
Zona 21 - l\'atmosfera esplosiva è presente saltuariamente e per tempi limitati durante il funzionamento ordinario;
Esempi:
- all\'esterno di sistemi di contenimento di polveri vicino a boccaporti o portelli aperti con elevata frequenza o a punti di riempimento, di svuotamento e di campionatura;
Zona 22 - luogo in cui non è possibile la presenza di un’atmosfera esplosiva durante il funzionamento ordinario o è possibile di rado e per un breve periodo
Esempi:
- sfiati di contenitori di filtri che possono emettere polveri a causa di cattivo funzionamento;
- depositi di sacchi contenenti prodotti polverosi che se movimentati possono danneggiarsi e provocare emissioni di polvere.
Detto questo occorre dire che la probabilità che si formino delle zone pericolose dipende in modo significativo dalle caratteristiche e dall\'efficienza del sistema di aspirazione delle polveri e dal grado di emissione delle sorgenti. L\'assenza di un impianto di aspirazione aumenta notevolmente la probabilità di formazione di atmosfere esplosive.
L’estensione di una zona pericolosa si sviluppa in tutte le direzioni nell\'intorno di una sorgente di emissione fino ai punti nei quali il pericolo relativo a tale zona può essere ritenuto non più presente e può essere determinata in modo rigoroso applicando i criteri indicati nella Guida CEI 31-56.