Ad esempio un interruttore magnetotermico, di altezza circa 30 cm, posto
all’interno di un quadro, si può ritenere assimilabile ad una sorgente
puntiforme se ci si pone a circa 1 m di distanza da esso.
La schematizzazione
seguita è quella di figura 1, nella quale una spira circolare
(sorgente) di raggio R (m) è percorsa da una corrente I (A).
In un’analisi
semplificata del fenomeno si può utilizzare la legge di Biot e Savart per il
calcolo dell’induzione magnetica nel punto P, alla distanza D dal centro della
spira (induzione ortogonale al piano della spira e passante per il centro:
questa è l’induzione massima, diminuisce a mano a mano che diminuisce l’angolo
della sua direzione rispetto al piano della spira, fino ad annullarsi se
l’induzione è complanare alla spira).
Tale legge, nei casi in cui D >>
R, cioè per le distanze di pratico interesse, dimostra che il campo decresce in
maniera inversamente proporzionale al cubo della distanza.
B (µT) = (p x I x R2)/(5 x D3)
In pratica quindi accade che, anche se il campo magnetico è molto elevato in prossimità della sorgente (ad esempio per D = R), il suo valore decade rapidamente allontanandosi anche di poco (di 8 volte per D = 2R, di 125 volte per D = 5R ed addirittura di 1000 volte per D = 10R).