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Apparecchi di illuminazione - Il grado di protezione minimo

Pubblicato: 5 novembre 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Apparecchi di illuminazione - Il grado di protezione minimo

La funzione degli involucri dei componenti elettrici è quella di fornire una idonea protezione nei confronti dei contatti diretti e delle influenze dell\'ambiente esterno. Come è noto, le norme definiscono il grado di protezione (tab. 1 e 2) tramite una sigla IP (International Protection) seguita da due cifre ed in particolari casi anche da due lettere opzionali. La prima cifra viene assegnata in base a due prove indipendenti con le quali si intende verificare la protezione sia contro la penetrazione di corpi soldi e della polvere sia contro l\'accesso a parti pericolose. La seconda cifra si riferisce alla protezione contro la penetrazione dell\'acqua mentre le eventuali lettere addizionali definiscono il livello di accessibilità alle dita, alla mano o ad oggetti impugnati da una persona. Quando una o entrambe le cifre non sono richieste vengono sostituite con una lettera X.

Come per tutti gli altri componenti dell\'impianto elettrico anche gli apparecchi di illuminazione devono possedere un grado di protezione IP adeguato alle caratteristiche dell\'ambiente di installazione.

All\'interno degli ambienti ordinari gli apparecchi devono garantire almeno un grado di protezione IP2X. Per gli apparecchi installati all\'esterno il grado di protezione deve essere aumentato a IPX3 o IPX4 se soggetti a spruzzi. Ambienti particolari sono i locali bagno/doccia che, a seconda della pericolosità, sono suddivisi in zone. Nelle zone 1 e 2 il grado di protezione non dovrà essere inferiore a IPX4 mentre nei bagni pubblici, dove solitamente si effettuano operazioni di pulizia mediante getti d\'acqua, il grado di protezione dovrà non essere almeno IPX5 (Norma CEI 64-8/7 a rt. 701.512.2 ). Altri luoghi particolari sono quelli considerati a maggior rischio in caso d\'incendio perché, rispetto a quelli ordinari, presentano un rischio più elevato (fig. 1).

La Norma CEI 64-8/7 ha suddiviso tali ambienti in tre gruppi, normalmente identificati per comodità come luoghi di tipo A, B e C. I luoghi di tipo A sono considerati a maggior rischio in caso d\'incendio per elevata densità di affollamento e per l\'elevato tempo di sfollamento (es. una scuola, un cinema, ecc..), mentre sono classificati di tipo B quelli aventi strutture combustibili. Per gli apparecchi di illuminazione di queste due categorie è sufficiente un grado di protezione IPX2. I luoghi sono considerati di tipo C in presenza di in grandi quantità di materiale infiammabile o combustibile (quando la classe del compartimento antincendio è maggiore di 30). In questo caso per gli apparecchi di illuminazione è richiesto un grado di protezione non inferiore a IP4X. Il grado di protezione è richiesto nei confronti delle parti attive dell\'apparecchio ma non delle lampade stesse (Norma CEI 64-8/7 art. 751.04.5) . Se

l\'apparecchio di illuminazione è installato ad almeno 3 m in verticale o 1,5 m in orizzontale rispetto al materiale combustibile il grado di protezione può anche essere inferiore (fig. 2).


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