17enne morì folgorato, condannati 5 dirigenti e dipendenti Acea

Pubblicato: 16 aprile 2010 Categoria: Notizie tecnico normative

Si è concluso con cinque condanne e quattro assoluzioni il processo per la morte del diciassettenne Francesco Bertolaccini, che il 22 aprile del 2003 rimase folgorato da un palo della luce con cui venne accidentalmente in contatto

Il processo era iniziato il 2 marzo del 2006 con nove rinvii a giudizio per omicidio colposo, disposti dal gup Maria Teresa Covatta, ad altrettante persone tra dirigenti, dipendenti dell’Acea e rappresentanti di ditte che avevano eseguito alcuni lavori all’impianto elettrico.

Ora il giudice monocratico, Francesco Patrone, ha disposto una condanna ad un anno di reclusione ciascuno per A.T., direttore dei lavori Acea, e il capo zona P.S., mentre sono stati condannati a otto mesi di reclusione l’assistente di cantiere A.C., l’operaio A.L. e R.B., titolare di una ditta che eseguì lavori di manutenzione su quell’impianto. Assoluzioni, invece, altri due operai e responsabili di aziende che svolsero intervenenti su quell’impianto.

Secondo l’accusa, i lavori sulla struttura in questione sarebbero stati svolti senza rispettare le normative tecniche vigenti in merito alla sicurezza degli impianti elettrici, non verificando poi con diligenza i lavori eseguiti e consentendo la messa in opera dell’impianto in modo difforme da quanto prescritto. Sempre secondo la ricostruzione della Procura, il palo fu realizzato nel 1993 insieme all’intero impianto da una ditta, a seguito di un appalto Acea del 1991, e assegnato ad una associazione temporanea di impresa.

Gli imputati sono stati condannati anche a risarcire in separata sede i familiari del 17enne, ai quali Acea ha già liquidato 550mila euro.