Pubblicato: 10 aprile 2012
Categoria: Altro
Installare luminarie in aree pubbliche non è semplice più che altro a causa dei numerosi adempimenti burocratici.
Tali adempimenti sono di carattere locale e spesso sono estremamente diversi da comune a comune.
A titolo di esempio, il comune di Bologna prevede la seguente procedura.
Le imprese installatrici delle luminarie dovranno fornire una mappa dettagliata delle strade oggetto dei montaggi, almeno con 15 giorni lavorativi di anticipo rispetto alla presunta data di inizio dei montaggi.
Le attività di installazione delle luminarie dovranno essere svolte in ottemperanza alle legislazioni vigenti in materia di sicurezza ed in particolare al DPR 547/55 e alla L. 626/94. Le responsabilità in materia di sicurezza rimangono in carico all’installatore.
Sarà inoltre obbligo dell’impresa installatrice produrre, con almeno 48 ore di anticipo, un programma giornaliero delle attività in corso di realizzazione, trasmettendone copia all’Amministrazione Comunale - U.O. Manutenzione.
Tale preavviso consentirà di raccordare le normali attività di manutenzione con i montaggi degli addobbi luminosi.
Eventuali modifiche ai programmi lavori redatti dalle imprese installatrici dovranno essere tempestivamente comunicate (almeno con 48 ore di preavviso) all’Amministrazione Comunale - U.O. Manutenzione, a mezzo fax. In fase di installazione si dovranno comunque rispettare le sottoelencate prescrizioni:
L’incarico di coordinamento tra le varie ditte installatrici e l’Amministrazione Comunale dovrà essere assunto da una delle Associazioni di categoria (Ascom - Confesercenti ecc...).
In tabella 2 è riportato l’elenco dei documenti richiesti alle imprese installatrici.
L’impresa installatrice dovrà richiedere il sezionamento degli impianti per iscritto a mezzo fax alla società gestrice degli impianti di pubblica illuminazione con un preavviso di almeno 72 ore.
L’intrervento di sezionamento verrà eseguito previo pagamento secondo le modalità indicate dal gestore degli impianti.
Il Comune di Bergamo parla di “catene luminose” (apparecchi di illuminazione elettrici con lampade a incandescenza collegate in serie o in parallelo, atte ad uso interno o esterno, con tensione d’alimentazione non superiore a 250 V e stabilisce una serie di criteri generali tratti da fonti normative europee - Direttiva CEE 73/23 (Direttiva Bassa Tensione), Direttiva CEE 93/68 - e fonti normative Italiane (tabella 3).
Le guarnizioni delle lampade devono resistere alle intemperie e rimanere sul portalampada a lampada tolta. Inoltre devono adattarsi perfettamente intorno alla lampada innestata.
Le catene luminose con lampade alimentate in serie devono portare indicazioni atte ad evitare l’errata sostituzione delle lampade con altre non adatte. I cavi delle catene luminose, non di classe III, devono essere in gomma con caratteristiche almeno pari al cavo H05RN-F e devono essere lunghi almeno 1,5 m dalla spina alla prima lampada.
Con i cavi, di cui sopra, lunghi più di 3 m, il tipo di cavo deve essere almeno H07RN-F; ciò si applica anche ai cavi che alimentano più catene formanti un elemento decorativo. Le catene luminose devono essere idonee alla connessione in cassette di derivazione o vanno dotate di prese a spina protette contro gli spruzzi (IPX4). Sono ammesse prese a spina ad uso domestico, meglio però usare prese a spina per uso industriale.
La sezione dei conduttori delle catene luminose con lampade in parallelo deve essere di almeno 1,5 mm2. Sezioni inferiori sono ammesse per gli altri tipi di catene luminose.
Sono accettabili catene luminose non smontabili, con lampade in parallelo, con cavo piatto e portalampade con contatti a punta o a lama che penetrano nell’isolante assicurando il contatto con i conduttori. Le catene luminose realizzate o modificate “sul posto” devono rispondere ai requisiti della Direttiva di Bassa Tensione (Marcatura CE), per quanto applicabile, a cura dei relativi costruttori ed installatori. Per la posa delle luminarie si prescrive che:
Tali adempimenti sono di carattere locale e spesso sono estremamente diversi da comune a comune.
A titolo di esempio, il comune di Bologna prevede la seguente procedura.
Le imprese installatrici delle luminarie dovranno fornire una mappa dettagliata delle strade oggetto dei montaggi, almeno con 15 giorni lavorativi di anticipo rispetto alla presunta data di inizio dei montaggi.
Le attività di installazione delle luminarie dovranno essere svolte in ottemperanza alle legislazioni vigenti in materia di sicurezza ed in particolare al DPR 547/55 e alla L. 626/94. Le responsabilità in materia di sicurezza rimangono in carico all’installatore.
Sarà inoltre obbligo dell’impresa installatrice produrre, con almeno 48 ore di anticipo, un programma giornaliero delle attività in corso di realizzazione, trasmettendone copia all’Amministrazione Comunale - U.O. Manutenzione.
Tale preavviso consentirà di raccordare le normali attività di manutenzione con i montaggi degli addobbi luminosi.
Eventuali modifiche ai programmi lavori redatti dalle imprese installatrici dovranno essere tempestivamente comunicate (almeno con 48 ore di preavviso) all’Amministrazione Comunale - U.O. Manutenzione, a mezzo fax. In fase di installazione si dovranno comunque rispettare le sottoelencate prescrizioni:
- si riconosce la fattibilità di installazione delle luminarie sui pali degli impianti di illuminazione pubblica ove il secondario sia interno alla struttura di acciaio del palo stesso, fermo restando l’obbligo di eseguire gli ancoraggi mediante idonei materiali isolati al fine di non compromettere lo strato di vernice dei pali stessi; è fatto assoluto divieto all’impiego di filo di ferro nudo quale sistema di ancoraggio agli impianti di pubblica illuminazione esistenti;
- non sono consentiti i montaggi delle luminarie e relative linee elettriche di alimentazione sui pali, ove sussista il transito della linea elettrica della pubblica illuminazione, e sulle tesate compreso gli ancoraggi, nonché sulle strutture di sostegno degli impianti semaforici;
- nulla osta all’installazione delle luminarie sui portici e sottoportici, fatte salve le prescrizioni generali purchè non vi sia interferenza con gli impianti di illuminazione pubblica o semaforici ivi presenti.
L’incarico di coordinamento tra le varie ditte installatrici e l’Amministrazione Comunale dovrà essere assunto da una delle Associazioni di categoria (Ascom - Confesercenti ecc...).
In tabella 2 è riportato l’elenco dei documenti richiesti alle imprese installatrici.
L’impresa installatrice dovrà richiedere il sezionamento degli impianti per iscritto a mezzo fax alla società gestrice degli impianti di pubblica illuminazione con un preavviso di almeno 72 ore.
L’intrervento di sezionamento verrà eseguito previo pagamento secondo le modalità indicate dal gestore degli impianti.
Tabella 2 - Elenco dei documenti richiesti dal comune di Bologna |
a) Iscrizione C.C.I.A.A. in corso di validità |
b) Rilascio della dichiarazione di conformità dell’impianto eseguito, ai sensi della L. 46/90 |
c) Dichiarazione del legale rappresentante della società per le responsabilità civili e penali per danni a terzi come da modello allegato |
d) L’impresa installatrice è obbligata a stipulare apposita polizza “Tutti i rischi” comprensiva di R.C.T. con primaria compagnia, per l’importo non inferiore a 3 miliardi per tutta la durata della fase di installazione, di esercizio e di rimozione delle luminarie. La relativa polizza dovrà essere esibita, all’Amministrazione Comunale, regolarmente stipulata all’atto dell’inizio dei lavori di installazione. L’inosservanza di tale obbligo costituisce motivo di sospensione immediata delle installazioni. Detta polizza dovrà avere validità pari alla durata del lavoro ed essere rinnovata sino all’avvenuto smantellamento delle luminarie e successivo accertamento sullo stato degli impianti di pubblica illuminazione da parte dell’Amministrazione Comunale. L’impresa installatrice è inoltre obbligata ad assumersi le relative responsabilità tramite sottoscrizione da parte del legale rappresentante del modulo allegato alla stessa. |
Il Comune di Bergamo parla di “catene luminose” (apparecchi di illuminazione elettrici con lampade a incandescenza collegate in serie o in parallelo, atte ad uso interno o esterno, con tensione d’alimentazione non superiore a 250 V e stabilisce una serie di criteri generali tratti da fonti normative europee - Direttiva CEE 73/23 (Direttiva Bassa Tensione), Direttiva CEE 93/68 - e fonti normative Italiane (tabella 3).
Tabella 3 - La normativa di riferimento individuata dall\'ASL di Bergamo |
Legge 186 del 01/03/68 |
Legge 791/77, Dlgs 626/96, Dlgs 277/98 (leggi di ricezione in Italia delle direttive europee) |
Norma CEI EN 60598-1 (CEI 34-21) Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni Generali e Prove. |
Norma CEI EN 60958-2-20 (CEI34-37) Apparecchi di illuminazione. Parte 2: Prescrizioni Particolari. Sezione 20: Catene luminose. |
Norma CEI 11-4 Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne. |
Norma CEI 64-7 Impianti elettrici di illuminazione pubblica. |
Tra i criteri realizzativi generali, quelli per l’impianto elettrico d’alimentazione prevedono:
- l’impianto elettrico di alimentazione va realizzato a regola d’arte secondo la Legge 186 del 01/03/68. Quando è installato completamente all’esterno, non è soggetto alla Legge 46/90 e quindi al rilascio della Dichiarazione di Conformità da parte dell’installatore;
- i relativi componenti devono rispondere alla Direttiva di Bassa Tensione (Marcatura CE), per quanto applicabile;
- i componenti quali quadri elettrici di distribuzione, cassette di derivazione, prese a spina, ecc... devono possedere caratteristiche adatte all’ambiente di installazione sia dal punto di vista del grado di protezione IP che della protezione meccanica;
- le condutture d’alimentazione vanno eseguite con cavi idonei per posa esterna;
- in ragione della provvisorietà dell’opera, delle condizioni di posa e dei probabili cicli d’installazione ripetuti si reputa adeguato l’uso di cavi che assicurino resistenza all’abrasione e all’acqua;
- i cavi, unipolari o multipolari, vanno fissati alle pareti con graffette o uniti a funi portanti o in ogni caso ancorati in maniera sicura a sostegni in grado di reggerli. I cavi di sezione ridotta si possono tesare senza fune portante, per campate non più lunghe di 20-25 m. I cavi unipolari vanno legati tra loro, ad esempio con fasce di plastica.
- i dispositivi elettrici di protezione delle linee devono possedere caratteristiche tali da renderli adeguati all’impiego previsto;
- la caduta di tensione accettabile può superare il 4%.
- marchio di origine (del costruttore o suo rappresentante nella CEE o del venditore responsabile);
- segno grafico per la classe II o III
- grado di protezione IP per le catene da usare all’esterno;
- tensione nominale per le catene luminose di classe III.
Le guarnizioni delle lampade devono resistere alle intemperie e rimanere sul portalampada a lampada tolta. Inoltre devono adattarsi perfettamente intorno alla lampada innestata.
Le catene luminose con lampade alimentate in serie devono portare indicazioni atte ad evitare l’errata sostituzione delle lampade con altre non adatte. I cavi delle catene luminose, non di classe III, devono essere in gomma con caratteristiche almeno pari al cavo H05RN-F e devono essere lunghi almeno 1,5 m dalla spina alla prima lampada.
Con i cavi, di cui sopra, lunghi più di 3 m, il tipo di cavo deve essere almeno H07RN-F; ciò si applica anche ai cavi che alimentano più catene formanti un elemento decorativo. Le catene luminose devono essere idonee alla connessione in cassette di derivazione o vanno dotate di prese a spina protette contro gli spruzzi (IPX4). Sono ammesse prese a spina ad uso domestico, meglio però usare prese a spina per uso industriale.
La sezione dei conduttori delle catene luminose con lampade in parallelo deve essere di almeno 1,5 mm2. Sezioni inferiori sono ammesse per gli altri tipi di catene luminose.
Sono accettabili catene luminose non smontabili, con lampade in parallelo, con cavo piatto e portalampade con contatti a punta o a lama che penetrano nell’isolante assicurando il contatto con i conduttori. Le catene luminose realizzate o modificate “sul posto” devono rispondere ai requisiti della Direttiva di Bassa Tensione (Marcatura CE), per quanto applicabile, a cura dei relativi costruttori ed installatori. Per la posa delle luminarie si prescrive che:
- le catene luminose vanno fissate ad una fune in nylon o metallica (preferibilmente isolata), o a sostegni in grado di reggerne il peso senza apprezzabili deformazioni;
- la fune o in ogni modo il sostegno deve reggere con sufficiente margine di sicurezza la catena luminosa;
- la fune o il sostegno deve ancorarsi a supporti, ai lati delle strade o sulle facciate dei fabbricati, tali da garantire una resistenza meccanica adeguata;
- i pali di sostegno di linee elettriche aeree non vanno usati per reggere le luminarie, salvo che la linea aerea sia in cavo e si abbia il consenso del Distributore. Lo stesso è valido anche per i pali della pubblica illuminazione, salvo che si abbia il permesso del relativo Gestore;
- le catene luminose alimentate a 230 V non vanno installate a portata di mano di persone poste al suolo o nelle zone praticabili d’edifici come porte, finestre, balconi (riferirsi, per analogia, ai limiti d’accessibilità della norma CEI 64-8/2 art.23.11);
- le catene luminose alimentate in Bassissima Tensione di Sicurezza (SELV) o di Classe III si possono installare a portata di mano;
- l’altezza dei cavi nell’attraversamento di strade dovrebbe essere di almeno 6 m, mentre quella degli elementi luminosi almeno 5 m; Altezze inferiori sono consentite previa autorizzazione del proprietario o gestore dell’area pubblica. Distanze delle luminarie da altri impianti:
- almeno 1 m da linee elettriche aeree nude di I Categoria (BT);
- nessuna distanza minima di rispetto da linee elettriche in cavo aereo;
- almeno 1,8 m da conduttori di linee aeree di II Categoria (MT) e almeno 3,2 m dai loro pali o dai tralicci;
- almeno 1 m da linee di contatto
- almeno 1 m da linee telefoniche nude;
- nessuna distanza minima di rispetto da linee telefoniche in cavo. Gli ancoraggi delle funi o delle luminarie alle pareti di fabbricati devono essere ad almeno 20 cm dalle linee predette.
- la valorizzazione notturna dei beni architettonici e ambientali della città;
- l’individuazione, anche notturna, dei segni di riconoscimento diurno di un’area o di un borgo;
- la fruibilità visiva di luoghi e monumenti di notte, nel massimo rispetto delle loro caratteristiche formali e ambientali.