
- luminosità;
- tinta;
- saturazione.
Luminosità: detta anche brillanza, riguarda la quantità di energia luminosa (cioè l’intensità luminosa) irradiata dalla sorgente.
Essa è quindi una caratteristica che non contiene informazioni sul colore ma solo sull’intensità dell’onda elettromagnetica. Poiché tuttavia la sensibilità dell’occhio varia con la frequenza, la luminosità di un colore è legata a tale sensibilità e, a parità di energia associata alla radiazione, può dar luogo all’impressione di un colore poco luminoso, cupo (ad esempio blu) o brillante (giallo).
Diversi colori possono avere la stessa intensità, diverse intensità possono essere associate allo stesso colore. Tinta (ingl. hue) o tonalità, identifica la famiglia del colore: indicando una tinta, ad esempio “verde” non si intende indicare un verde particolare ma l’intera famiglia dei verdi, da quelli più luminosi a quelli meno luminosi, dai più saturi ai meno saturi (per la saturazione vedasi oltre).
Ad esempio, i colori rosso e rosa hanno la stessa tinta. Non tutti i colori possiedono una tinta: il bianco, il nero ne sono privi e con essi i grigi che ne costituiscono miscele in tutte le possibili percentuali. I colori che non possiedono una tinta sono detti acromatici.
Fisicamente la tinta si identifica con la lunghezza d’onda dominante della radiazione. Saturazione: la tinta di un colore non definisce questo in maniera univoca: rosso e rosa hanno la stessa tinta ma sono due colori diversi. La tinta caratterizza infatti la famiglia di appartenenza, ma all’interno di questa il colore può essere più o meno “carico” o “pallido”. La saturazione di un colore può essere vista come il suo grado di diluizione con il bianco: in tal senso di ogni colore si percepisce sempre una “componente” cromatica e una “componente” acromatica. Il rapporto tra tali due componenti (ossia la quantità di parte cromatica rispetto a quella acromatica) ne definisce la saturazione. La saturazione si esprime quindi mediante la percentuale di tinta rispetto al bianco e varia da valori prossimi allo 0% per i colori pallidissimi (quasi bianchi) fino al 100%. La figura 5 riporta una intuitiva e non rigorosa interpretazione spettrale dei concetti qui esposti.