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Caso A

Pubblicato: 18 giugno 2012 Categoria: Altro
Caso A
Vale la pena di considerare con attenzione ciò che dice la norma Cei 64-81 nell’articolo 523.6, Conduttori in parallelo. Essa non prende in considerazione la possibilità di mettere in parallelo conduttori non di pari sezione.

Tale limitazione sembra forse troppo pesante nel caso di parallelo di conduttori di piccola sezione. Si riporta in nota per completezza il contenuto di tale articolo. Sembra che il suggerimento della norma sia soprattutto quello di avvolgere a spirale tra loro i conduttori interessati, e, in caso non sia possibile, come per i “cavi multipolari non disposti a spirale” prevedere necessariamente di volta in volta accorgimenti particolari.

Sarebbe auspicabile che gli estensori della norma, in attesa di studiare dispositivi normativi più precisi e mirati, adottassero un atteggiamento ancora più prudente, di quello che già è stato assunto.

Sembra utile, se non altro, una più chiara ed esplicita informazione/avvertimento sull’entità del pericolo, cui si va incontro disattendendo il dettato normativo, nonché una presa in esame più dettagliata delle altre possibilità, che si offrono in alternativa all’unica prospettata per la soluzione del problema.

Secondo gli autori dell’articolo, che ha dato spunto a queste note, l’azione di riduzione del campo magnetico associato ai vari circuiti dovrebbe attuarsi mediante la riconfigurazione dei cavi in canalina: linee a fasi separate per circuiti a più conduttori per fase e configurazione compatta per i circuiti con un conduttore per fase (figura 2).

Si cita e si scarta per motivi contingenti anche la possibilità di intrecciare i cavi. I risultati esposti nell’articolo con la riconfigurazione parziale a fasi separate per il circuito di alimentazione dell’impianto di condizionamento ha comportato insieme ad una riduzione del campo magnetico nella zona di lavoro anche un riequilibrio significativo delle correnti nei rami in parallelo.

È importante prendere atto che su questioni impiantistiche così importanti e così diffuse nella pratica applicazione il testo normativo richiama come rimedio solo l’avvolgimento “a spirale” dei conduttori e che altri autorevoli autori e riviste, richiamandosi evidentemente a studi esistenti, indicano in alternativa l’utilizzo di configurazioni geometriche simmetriche e che forse i progettisti e gli installatori non sono oggi adeguatamente informati della reale entità dello squilibrio che si può manifestare in caso di mancata applicazione di appropriate cautele, stante gli aspetti di sicurezza delle persone e delle cose che risultano coinvolti.