Pubblicato: 12 agosto 2012
Categoria: Altro

Come accennato in apertura di articolo, vengono nel seguito indicate quelle caratteristiche che più direttamente influenzano l’interfacciamento di un utente con l’impianto elettrico.
- Tipologia della fornitura: può essere AC o DC; nel primo caso la tensione messa a disposizione dal gestore presenta quasi sempre una forma d’onda sinusoidale (figura 1). La tensione fornita è, in base a ciò, caratterizzata da ampiezza e frequenza che il gestore stesso è tenuto a mantenere entro precisi limiti di tolleranza.
- Tensione nominale: è il valore efficace dell’onda sinusoidale e non va confuso con il suo valore di picco (massimo valore, positivo o negativo, raggiunto dall’onda). Il valore efficace è sempre minore del picco massimo (nel caso di onda sinusoidale si ottiene dal primo dividendo per 1,41) e rappresenta quel valore di tensione continua che, su un assegnato carico ohmico, darebbe lo stesso apporto termico dell’onda sinusoidale. Parlando di tensione nominale occorre fare una netta distinzione tra sistemi DC e sistemi AC: date le caratteristiche dei relativi generatori, in entrambi i casi è infatti possibile definire una coppia di tensioni ma, mentre nel caso delle forniture DC l’una è generalmente doppia dell’altra, nei sistemi ACE vengono considerate le tensioni fase-fase (o concatenate) e quelle tra ciascuna fase ed il neutro (o stellate), con queste ultime che risultano sempre 1,73 volte inferiori rispetto alle prime (esempio: 220 x 1,73 = 380). Nella Comunità Europea il valore nominale di tensione pertinente ai sistemi monofasi (tensione fase-neutro) è stato fissato in 230V: di conseguenza, la tensione nominale tra due fasi qualsiasi di un sistema trifase è pari a 230 x 1,73 = 400 Volt.
- Numero di conduttori utilizzati per la trasmissione dell’energia: generalmente si utilizzano due conduttori (fase e neutro) nei sistemi monofase a 3 (uno per ciascuna fase) oppure 4 (tre fasi con neutro) in quelli trifase.
- Frequenza (nei soli sistemi AC): è il numero di oscillazioni complete che l’onda compie nell’intervallo di un secondo; nella Comunità Europea vale 50 Hz ma in molti altri paesi (ad esempio negli Stati Uniti) il suo valore è di 60 Hz. Riferendosi alla figura 1 si può notare come l’onda compia 50 oscillazioni in un secondo, cosicché nell’intervallo raffigurato (pari a un decimo di secondo) sono presenti cinque oscillazioni complete. La durata di ciascuna oscillazione è il cosiddetto periodo e, visto che l’onda compie 50 oscillazioni al secondo, essa vale 1/50 di secondo ossia 20 millisecondi. Anche se in due sistemi di fornitura operanti a 50 e 60 Hz rispettivamente la forma d’onda della tensione alternata è simile, la differenza di frequenza può far sì che alcune apparecchiature previste per operare con un valore, non funzionino correttamente con l’altro.
- In talune applicazioni, fissati i valori di tensione e frequenza, assume importanza la capacità del gestore di mantenere costanti le grandezze, limitandone il più possibile le variazioni nel tempo. I parametri di stabilità esprimono le fasce, attorno ai valori nominali, entro le quali possono variare tensione e frequenza istantanee. Sono stabiliti in ambito normativo e devono essere garantiti dal fornitore.
- Sistema (o sistemi) di presa/spina in uso: di questo argomento si parlerà nel paragrafo che segue.