
Anche l’avviamento con autotrasformatore presenta l’indubbio vantaggio di poter scegliere il valore della tensione di alimentazione e di conseguenza la coppia di avviamento selezionando la presa di tensione più adeguata.
L’avviamento con autotrasformatore presenta caratteristiche molto simili a quello con reattanza: stessa possibilità di regolare il livello di tensione e quindi di coppia di avviamento, nessuna interruzione dell’alimentazione di rete, stesse limitazioni in termini di frequenza di manovra. La sostanziale differenza tecnica tra i due tipi di avviamento è che l’autotrasformatore, grazie alle sue caratteristiche costruttive, a parità di presa (e quindi di caduta di tensione), limita di più la corrente di spunto del motore, non riducendola infatti proporzionalmente ma quadraticamente.
Questo non indifferente vantaggio viene però notevolmente stemperato da tutta una serie di svantaggi e limiti (se paragonato ad un avviamento a reattanza o stella- triangolo) che sono:
- costi, ingombri e pesi dell’apparecchiatura notevoli;
- necessari tre contattori (vedere figura 5);
- maggiori costi di manutenzione.
A causa di queste limitazioni il sistema di avviamento ad autotrasformatore viene ormai utilizzato sempre più raramente nella pratica impiantistica. Il contattore di linea viene dimensionato sulla piena potenza in AC-3; quello di stella su un fattore di 0,58 della piena potenza in AC-3; l’esclusore in AC-1.