Dal Watt al Lumen

Pubblicato: 31 maggio 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Dal Watt al Lumen

La confusione tra Lumen, Lux, Watt, Resa in Emergenza, Illuminamento è tale che sicuramente è importante cercare di fare un po’ di chiarezza. Una breve analisi delle principali grandezze, anche fotometriche, che contribuiscono alle prestazioni di un apparecchio può aiutare.

  • Watt (W): Potenza nominale della lampada.
  • Lumen (lm): Quantità di luce generata dall’apparecchio (si sottolinea “apparecchio” perché dal valore emesso dal tubo è necessario togliere le perdite dovute al vetro, allo schermo riflettente e all’invecchiamento).
  • Lux: Illuminamento su di una superficie piana (in pratica quanta luce arriva effettivamente sul piano che ci interessa illuminare).

Tutte le norme e le leggi relative all’illuminazione di emergenza fanno riferimento ai LUX

Nella scelta degli apparecchi occorre dunque far riferimento ai LUX realizzati e non ai WATT teorici della lampada anche perché non c’è una relazione fissa tra la “potenza del tubo fluorescente” (WATT) e la luce che si può ottenere dall’apparecchio (LUMEN).

Dovendo determinare gli apparecchi in fase di progetto è quindi fondamentale specificare a capitolato non la potenza del tubo ma, cosa più importante, i Lumen emessi in emergenza rilevati in base a prove fotometriche e secondo quanto richiesto dalla Norma CEI EN 60598-2-22 relativa alla “costruzione degli apparecchi di emergenza”.

In pratica, la quantità di luce ottenibile da un apparecchio dipende quasi esclusivamente dal “motore” che viene montato nell’apparecchio, vale a dire dalle Batterie; maggiore è la loro capacità di immagazzinare energia (più sono grosse), maggiore è la possibilità di ottenere più luce (molti Lumen) dal tubo. L’utilizzo di batterie “grosse” per ottenere più luce ha chiaramente una caratteristica negativa: il prezzo. Le batterie incidono, infatti, in maniera importante sul costo globale di un apparecchio d’emergenza.

A titolo di esempio si può utilizzare la nuova lampada “Unica” di OVA che, pur avendo un solo tipo di corpo ed un solo tipo di lampada fluorescente può, a seconda della batteria collegata, offrire prestazioni estremamente diversificate. Questo modello pur utilizzando sempre la stessa ottica e la stessa lampada fluorescente da 11W compatta, è in grado di fornire, secondo i modelli, flussi di 200lm, 400lm o 600lm, offrendo la possibilità di utilizzare la stessa tipologia di apparecchio per ambienti estremamente diversi, dai corridoi alle camere di alberghi, dalle hall alle sale da pranzo, proprio perché lo stesso corpo è in grado di illuminare, a seconda dei lumen prodotti, aree di dimensioni molto diverse tra loro.

Allo scopo proponiamo due curve Isolux, relative all’apparecchio Unica U11/1 200lm e a Elettra 20/1 NC, - sempre di OVA, dove viene evidenziata l’area di illuminamento minimo di 2 lux che questi apparecchi riescono a realizzare. Come si può notare, nonostante le dimensioni notevolmente inferiori e la lampada fluorescente di “soli” 11W rispetto ai 18W, l’area prodotta da Unica è nettamente più grande rispetto a quella di Elettra. Ciò è dovuto al fatto che nell’Unica è stato ottimizzato il flusso luminoso e che, proporzionalmente, le batterie utilizzate permettono di fornire alla lampada fluorescente più potenza rispetto a quanto si riesce a fare nell’Elettra.


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