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Come ottimizzare il Power Quality in un impianto elettrico: domande e risposte

Pubblicato: 28 giugno 2018 Categoria: Guide e approfondimenti

L'Ing. Silvano Compagnoni risponde alle domande poste durante il webinar "Come ottimizzare il Power Quality in un impianto elettrico: buchi di tensione, correnti armoniche e altre anomalie"

Come ottimizzare il Power Quality in un impianto elettrico: domande e risposte

 

 

 

L'Ing Silvano Compagnoni, Responsabile vendite Italia per ICAR Power Quality Solutions by Ortea, risponde alle domande fatte dagli utenti durante il webinar "Come ottimizzare il Power Quality in un impianto elettrico: buchi di tensione, correnti armoniche e altre anomalie"

 

Se nulla si crea e nulla si distrugge, se non ho accumuli come compenso?

L’apparecchiatura Odissey Turbo compensa i buchi di tensione prelevando dalla rete l’energia necessaria. Durante il buco di tensione la rete è ancora disponibile e dunque non è necessario avere dell’energia accumulata a bordo. Viceversa, per compensare le interruzioni, non se ne può fare a meno.

Se siamo in una rete bt At è il valore del trafo del distributore?

Si, in caso di allacciamento in bt, per calcolare il rapporto tra potenza reattiva del rifasatore (Qc) e potenza apparente del trafo (At) bisogna conoscere i dati del trafo del distributore. In questi casi però supponendo che lo stesso trafo alimenti più utenti, il calcolo della risonanza è difficilmente fattibile (bisognerebbe conoscere i dati dei rifasatori di tutti gli utenti sottesi allo stesso trafo). Si consiglia allora, in questi casi, di installare rifasatori con condensatori rinforzati, ma privi di induttanze di blocco.

Possiamo avere qualche informazione di base sui filtri attivi/passivi?

Non è facile rispondere per iscritto. Rimandiamo ad un eventuale prossimo webinar specifico su questi temi o alla pagina del nostro sito http://www.icar.com/prodotto/senza%20categoria/filtri-attivi/

Di quanto bisogna declassare? (rif. slide 59)

Bisogna dialogare con il costruttore del trafo, perché il declassamento dipende dalle sue caratteristiche costruttive, in funzione della distorsione del carico da alimentare.

Sarebbe interessante avere un'idea dei costi dei filtri attivi/passivi

Per informazioni commerciali, il riferimento è la rete di agenzie Icar.

Come risolvere il problema delle microinterruzioni causate dall'Ente fornitore di energia che provocano notevoli danni agli impianti industriali?

Per la problematica delle microinterruzioni, bisogna necessariamente installare apparecchiature con a bordo energia accumulata (UPS on line, ad esempio). Non è detto però che le microinterruzioni siano davvero la fonte dei problemi riscontrati sul campo: meglio fare delle campagne di misura.

In presenza di forti armoniche in un impianto industriale, che conseguenza potrebbero avere sui PLC?

I PLC possono essere infastiditi da correnti e/o tensioni armoniche, ma anche da altre problematiche (disturbi condotti, cattiva tensione di riferimento…). Per un approfondimento, sicuramente è meglio dialogare con un costruttore di PLC, che potrà dare commenti e soluzioni, sulla base delle sue competenze e delle esperienze fatte sul campo.

In presenza di impianto fotovoltaico, con carichi di assorbimento variabili, motori pompe, quali problemi specifici esistono e quali accorgimenti è opportuno prendere?

Gli impianti fotovoltaici di potenza (soprattutto quelli aggiunti a posteriori e quindi non progettati insieme all’impianto) creano problematiche in termini di

  • Variazione dei flussi energetici
  • Modifica del fattore di potenza visto al POD
  • Armonicità delle correnti

In presenza di impianto fotovoltaico, è bene fare una campagna di misura sui carichi e verificare che il rifasatore sia di tipo detuned, ovvero con induttanze di blocco.

In un impianto elettrico dove è presente un impianto fotovoltaico, con carichi di assorbimento variabili, motori pompe (per esempio autolavaggio) Le armoniche prodotte dal fotovoltaico creano il blocco della centralina di rifasamento, il problema è la mancanza di un filtro d'elle armoniche? Quali considerazioni?

  • Se il rifasatore va in blocco, dovrebbe esserci un codice di allarme, per capire la causa. Potrebbe essere una risonanza, un eccesso di armonicità della corrente, oppure (se il rifasatore è vecchio o male installato) la presenza di una situazione di flussi energetici non gestibili (ad esempio se la potenza attiva fluisce da valle verso monte).
  • Meglio fare una campagna di misura, per capire la situazione.

C'è chi sostiene che le distruzioni dei condensatori sono indipendenti dall'aumentare le tensioni di lavoro, è vero?

I condensatori hanno una tensione nominale. A parità di tecnologia costruttiva, tanto più è alta tale tensione, e tanto più il condensatore è robusto. Un determinato condensatore, fatto lavorare a tensione più alta (purchè inferiore alla sua tensione nominale) avrà una durata di vita inferiore, perché la tensione di lavoro più alta si traduce in maggiore stress del dielettrico.

Spesso viene sconsigliato l’utilizzo di protezione differenziale per gruppi di rifasamento. La mancanza di tali protezioni può considerarsi sicura (e a norma)?

La protezione differenziale veniva sconsigliata perché i transitori di corrente all’inserzione dei condensatori potevano causare sganci intempestivi dei differenziali. Oggi però esistono sul mercato differenziali specifici per applicazioni di questo tipo: consigliamo di scegliere il differenziale adatto facendo riferimento ai cataloghi dei costruttori.

Che strumenti usare per le analisi?

Dipende da quali analisi vengono fatte, e per quali scopi. Per fare analisi di Power Quality bisogna avere strumenti di buon livello, in grado di fare campionamenti molto fitti, per ricostruire adeguatamente i segnali da misurare. Spesso un buon strumento però non è sufficiente per fare una buona campagna di misura, perché prima di iniziare a fare misure bisogna affrontare aspetti impiantistici e anche pratici…

Buongiorno, una domanda in merito la misurazione della potenza distorta: mi sono imbattuto in strumenti in trms che davano due misure diverse come potenza reattiva. Uno strumento inseriva per così dire l'effetto distorcente nella potenza reattiva misurata, un altro strumento dava una misura della corrente distorta in kvar, differenziandolo dalla potenza reattiva misurata come sfasamento. Che fare in questo caso?

La teoria “classica” di Budeanu prevede la potenza attiva P (W), la potenza reattiva Q (var) e la potenza distorcente Qd (var). Altri elettrotecnici (ad esempio Fryze) hanno invece sostenuto che bisogna partire dalla potenza attiva P (W) e dalla potenza apparente A (VA) e per differenza quadratica tra queste si calcola la potenza reattiva totale, ovvero “tutto ciò che non è attivo è reattivo”. Presumo che le differenti filosofie degli strumenti rispecchino la teoria alla base dei loro algoritmi. Se lo strumento utilizzato non riporta la potenza distorcente Qd, e per qualche motivo può essere interessante conoscerla, può essere calcolata partendo dalla corrente efficace deformante, valore che dovrebbe essere comunque disponibile o facilmente calcolabile dallo spettro delle correnti.