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La norma Cei En 62271-200 sui quadri elettrici in media tensione

La norma Cei En 62271-200 sui quadri elettrici in media tensione

La  Norma  CEI EN 62271-200  suI quadrI ELEttrICI  IN mEdIa tENsIoNE

2 ELENCo azIENdE  assoCIatE  sottogruppo  quadrI mt

3 La Norma  CEI EN 62271-200  sui quadri elettrici  in media tensione,  vantaggi per: • sicurezza delle persone• continuità del servizio elettrico degli impianti• salvaguardia dell’ambiente

4 parLIamo dI... le norme tecniche contribuiscono a disciplinare il mercato, definendone gli standard in linea con i progressi tecnologici .  Oggi, tuttavia, l’evoluzione tecnica dei prodotti è talmente veloce e gli impianti sono così complessi, che per il professionista riteniamo sia molto impegnativo aggiornare la propria documentazione, produrre progetti e realizzare impianti con tutti i riferimenti normativi attuali.  A  questo  proposito  ANIE  ha  osservato  le  difficoltà  in  Italia  ad  accogliere  l’introduzione  del  nuovo  standard per  i  quadri  di  media  tensione,  introdotto  ormai  da  anni  con  la  pubblicazione  della  Norma  CEI  EN  62271-200. In occasione della pubblicazione della seconda edizione della Norma è utile allora riassumere le nuove caratteristiche dei quadri di media tensione e il quadro legislativo legato alla sicurezza che regola l’impiego dei prodotti negli impianti, siano essi destinati a utenti privati che progettati per appalti pubblici.

5 orIENtIamoCI I quadri elettrici di media tensione (da 1 a 52 kV), elementi fondamentali del sistema di distribuzione, sono necessariamente legati alla esigenza di rispettare alcune peculiarità: costruzione secondo la regola dell’arte, rappresentata dalla norma di prodotto, cei/en 62271-200; aderenza  alla  legge  sulla  sicurezza  delle  persone,  dlgs  81/2008  -  testo  unico  sulla sicurezza e successivi aggiornamenti; esigenza  di  contribuire  agli  sforzi,  comuni  a  tutte  le  nazioni,  nel  ridurre  l’impatto ambientale  delle  attività  umane  diminuendo  altresì  il  depauperamento  delle  materie prime. Il documento ANIE si propone di indicare quali siano le caratteristiche che i quadri di media tensione debbano avere per ottemperare appunto ai temi sopraindicati. NEL sEguIto sI svILuppaNo I sEguENtI puNtI: •  La  costruzione  di  quadri  di  media  tensione  concepiti  per  la  tenuta  alla  prova  d’arco  interno  è  intesa  a incrementare sia la sicurezza delle persone così come scaturisce dal testo del decreto legge DLgs 81/2008 - Testo Unico sulla Sicurezza - che a preservare l’integrità delle cose, degli edifici e delle attività attraverso la riduzione del rischio incendio: un quadro a tenuta d’arco riduce l’efficacia della fonte d’innesco dell’incendio. •  L’apporto di nuove tecnologie e gli sforzi dei costruttori hanno consentito di ridurre le dimensioni e i pesi dei quadri di attuale costruzione rispetto ai precedenti; questo consente di utilizzare minori quantità di materie prime e ottenere la riduzione dell’impronta ambientale che la costruzione e l’esercizio di un impianto di media tensione inevitabilmente introduce nel sito d’installazione.

6 In Italia da febbraio 2007 la Norma di prodotto per i quadri MT (da 1 a 52 kV) CEI EN 62271-200, “Apparecchiature ad alta tensione. Parte 200: Apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 a 52 kV”, ha sostituito la Norma CEI EN 60298, precedentemente in vigore.La Norma IEC/EN 62271-200 a ottobre del 2011 è stata pubblicata in seconda edizione. La  Norma  fornisce  le  prescrizioni  per  apparecchiature  con  involucro  metallico  assemblate  in  fabbrica,  per corrente alternata a frequenza inferiore o uguale a 60 Hz e tensione nominale superiore a 1 kV fino a 52 kV compreso, per installazione all’interno o all’esterno. Gli  involucri  possono  comprendere  componenti  fissi  e  asportabili  contenuti  in  compartimenti  che  possono essere riempiti di fluido (liquido o gas) per fornire l’isolamento. La Norma IEC/EN 62271-200 va utilizzata unitamente alla Norma CEI EN 62271-1, Apparecchiatura di manovra e di comando ad alta tensione, Parte 1: Prescrizioni comuni. Questa seconda edizione cancella e sostituisce la prima edizione, migliorandola grazie all’esperienza maturata sul campo. La sECoNda EdIzIoNE  dELLa Norma  CEI/EN 62271-200 A =  Compartimento interruttore/contattoreB =  Compartimento sbarreC =  Compartimento di collegamento (cavi)D =  Compartimento di bassa tensioneE =  Compartimento Misure

7 CoNCEttI gENEraLI Per comprendere la classificazione delle unità funzionali dei quadri di media tensione, introdotta dalla Norma CEI/EN62271-200, occorre definire almeno in linea generale cosa sia un’unità funzionale e le parti in cui è suddivisa e definire il concetto di accessibilità dei compartimenti. LE uNItà fuNzIoNaLI  Ogni  quadro  è  costituito  da  unità  funzionali,  che  sono  involucri  contenenti  le  apparecchiature  del  circuito principale e i relativi circuiti ausiliari e che concorrono all’espletamento di una singola funzione . CompartImENto Sottoassieme di un’unità funzionale contenente a sua volta parti del circuito principale. EsEmpI dI CompartImENtI dI uNItà fuNzIoNaLI Negli schemi che seguono vi sono alcuni esempi di quadri di media tensione, composti dai vari compartimenti di unità funzionali. A1= IMS/sezionatore-interruttore/InterruttoreB =  Compartimento sbarreC =  Compartimento di collegamento (cavi)/interruttoreD =  Compartimento di bassa tensione

8 I  compartimenti  possono  essere  accessibili  per  ispezioni  o  controllo  oppure  non  accessibili.  L’accesso  deve sempre essere controllato con procedure, attrezzi, oppure dispositivi d’interblocco: •  Accessibilità controllata da un interblocco: non occorrono attrezzi, gli interblocchi consentono l’accesso solo quando il compartimento del quadro è privo di tensione e collegato a terra •  Accessibilità secondo una procedura: sono previsti dispositivi di blocco (es. lucchetti e chiavi) e procedure operative •  Accessibilità mediante attrezzo: necessita di utensili vari (es. cacciaviti) per essere aperto; da non aprirsi per normali operazioni di manutenzione •  Non  accessibile:  non  è  previsto  che  venga  aperto;  il  caso  più  evidente  è  il  quadro  GIS  (gas  insulating system) La precedente Norma CEI EN 60298 definiva tutti i quadri elettrici metallici come  metal enclosed (“quadro  protetto”) e se fosse stata presente una segregazione metallica tra il compartimento sbarre, il compartimento cavi e il compartimento apparecchio di interruzione prendeva il nome di quadro  metal clad (“quadro blindato”). La Norma CEI EN 62271-200, definisce un numero maggiore di tipologie costruttive, spingendosi a definire non i quadri, ma le unità funzionali che li compongono. Le unità funzionali con involucro metallico sono classificate sulla base dei seguenti criteri: •  Continuità di servizio in caso di manutenzione sull’apparecchiatura •  Necessità o meno di eseguire manutenzione sulle unità funzionali •  Riduzione del rischio e del costo della manutenzione Le  definizioni  della  precedente  Norma,  prettamente  costruttive,  sono  sostituite  da  definizioni  legate  alle prestazioni che le unità funzionali devono fornire; si introduce il concetto di “perdita di continuità di servizio”  lsc  (loss of service continuity)   che  classifica  le  unità  funzionali  dei  quadri  di  media  tensione  in  funzione  appunto di tale caratteristica.Il quadro acquisisce le proprietà delle unità funzionali da cui è formato e il progettista può sposare differenti livelli di continuità di servizio a differenti carichi. Per questi motivi la Norma impone la classificazione LSC come dato di targa obbligatorio per la singola unità funzionale. Ci  sono  altre  novità  che  riguardano  le  informazioni  obbligatorie  e  facoltative  da  indicare  nelle  targhe caratteristiche delle unità funzionali, di seguito si riporta la tabella 101 estratta dalla Norma. ImportaNtI aspEttI INtrodottI  daLLa Norma CEI EN 62271-200

9 abbreviazioni unità condizione: marcatura richiesta solo se (1) (2) (3) (4) (5) Costruttore X Designazione del tipo X Numero di serie X Libretto di istruzioni di riferimento X Anno di costruzione X Norma applicabile X Tensione nominale U r kV X Frequenza nominale f r Hz X Tensione di tenuta nominale a impulso atmosferico U p kV X Tensione di tenuta nominale a frequenza di esercizio U d kV X Tensione nominale di prova dei cavi a frequenza di esercizio U ct  (a.c.) kV (X)

10 Tensione nominale di prova dei cavi in corrente continua U ct  (d.c.) kV (X) Corrente nominale I r A X Corrente di breve durata nominale I k kA X Corrente nominale di picco I p kA Y Diverso da 2,5 I k  per  50Hz e 2,6 per 60Hz Durata nominale del corto circuito t k s X Corrente di breve durata nominale per i circuiti di terra I ke kA Y Se diversa da I k  (circuito  principale) Corrente nominale di picco per i circuiti di terra I pe kA Y Se diversa da I p  (circuito  principale) e diversa da 2,5 I ke  per 50Hz e 2,6 I ke   per 60Hz Durata nominale del corto circuito per i circuiti di terra t ke s Y Se diversa da t k  (circuito  principale) Livello nominale di riempimento per l’isolamento ( ) p re kPa, MPa o kg (X) abbreviazioni unità condizione: marcatura richiesta solo se

11 Tensione nominale di prova dei cavi in corrente continua U ct  (d.c.) kV (X) Corrente nominale I r A X Corrente di breve durata nominale I k kA X Corrente nominale di picco I p kA Y Diverso da 2,5 I k  per  50Hz e 2,6 per 60Hz Durata nominale del corto circuito t k s X Corrente di breve durata nominale per i circuiti di terra I ke kA Y Se diversa da I k  (circuito  principale) Corrente nominale di picco per i circuiti di terra I pe kA Y Se diversa da I p  (circuito  principale) e diversa da 2,5 I ke  per 50Hz e 2,6 I ke   per 60Hz Durata nominale del corto circuito per i circuiti di terra t ke s Y Se diversa da t k  (circuito  principale) Livello nominale di riempimento per l’isolamento ( ) p re kPa, MPa o kg (X) Livello di allarme per l’isolamento ( ) p ae kPa, MPa o kg (X) Livello minimo di funzionamento per l’isolamento ( ) p me kPa, MPa, o kg (X) Categoria di LSC LSC X Fluido isolante e massa kg (X) Classificazione all’arco interno IAC (X) Tipo di accessibilità A, B, o C (X) Lati classificati F(fronte), L (lati), R (retro) (X) Corrente di prova d’arco e durata I a , t a kA, s (X) Corrente di guasto della singola fase verso terra e durata I Ae , t Ae kA, s Y Se I AC  è assegnato e I Ae  è  diverso dall’87% di I A ( ) Pressione assoluta o relativa da dichiarare( ) X = la marcatura di questi valori è obbligatoria(X) = la marcatura di questi valori si applica secondo il casoY = le condizioni per la marcatura di questi valori sono indicate nella colonna (5) Nota 1: L’abbreviazione nella colonna (2) può essere usata al posto dei termini della colonna (1).Nota 2: Quando si utilizzano i termini della colonna (1), la parola “nominale” non è necessaria. abbreviazioni unità condizione: marcatura richiesta solo se

12 lsc1 Unità  funzionale  avente  uno  o  più  compartimenti  accessibili ad  alta  tensione  tale  che,  quando  uno  qualunque  di  questi  è aperto, almeno un’altra unità funzionale non possa rimanere in tensione. Significa che durante l’ispezione o la manutenzione, il servizio di tutto l’impianto è interrotto; anche il semplice accesso ai cavi comporta l’interruzione del servizio. Categoria LSC1 lsc2 Unità  funzionale  che  permette  l’accesso  ad  almeno  un compartimento  accessibile  per  la  connessione  (chiamato compartimento  cavi)  in  modo  che,  quando  questo  è  aperto, almeno una sbarra possa rimanere in tensione e tutte le restanti unità funzionali del quadro possano normalmente rimanere in esercizio. Questo  significa  che,  aprendo  il  compartimento  cavi,  le sbarre possono rimanere in tensione garantendo la continuità d’esercizio alle altre unità funzionali facenti parte del quadro. L’unità  funzionale  definita  LSC2  non  deve  avere  altri compartimenti  o  apparecchiature  accessibili  oltre  a  quello  di connessione e al compartimento sbarre.      Se  sono  presenti  altri  compartimenti  accessibili,  l’unità  funzionale  andrà  classificata  LSC2A  oppure  LSC2B. Queste ultime due forme costruttive offrono caratteristiche di continuità diverse, descritte nel seguito. La Norma dEfINIsCE pEr LE  uNItà fuNzIoNaLI  LE sEguENtI CatEgorIE LsC Categoria LSC2

13 lsc2a Unità  funzionale  di  categoria  LSC2  tale  che,  quando  un qualunque compartimento accessibile, tranne il compartimento sbarre di un’apparecchiatura a sbarre singole,  è aperto, almeno una sbarra possa rimanere in tensione e tutte le restanti unità funzionali  del  quadro  possano  funzionare  normalmente.  Ciò significa  che  rispetto  alla  categoria  LSC2,  la  categoria  LSC2A ha  altri  compartimenti  (o  apparecchi)  accessibili  e  quando  si accede a uno di questi le sbarre possono rimanere in tensione, mentre il compartimento interruttore e cavi sono fuori servizio. Categoria LSC2A lsc2b Unità funzionale di categoria LSC2 in cui le connessioni ad alta tensione, ad esempio le connessioni dei cavi verso l’unità funzionale, possono rimanere in tensione quando qualunque altro compartimento accessibile ad alta tensione dell’unità funzionale corrispondente è aperto. Ciò  significa  che  rispetto alla LSC2, la categoria LSC2B ha  altri  compartimenti  (o apparecchi)  accessibili  e quando  si  accede  a  uno di  questi,  le  sbarre  e  i cavi  possono  rimanere  in tensione. Categoria LSC2B

14 La categoria LSC1 implica la messa fuori servizio dell’intero quadro di distribuzione per fare qualsiasi operazione di manutenzione o ispezione; l’uso di queste unità funzionali è destinato ad applicazioni che accettano questa limitazione. Quando  invece  si  scelgono  le  categorie  LSC2,  LSC2A  e  LSC2B,  l’impatto  delle  operazioni  di  manutenzione sull’operatività dell’impianto è limitato. la  figura  riportata  di  seguito  rappresenta  un  quadro  di  media  tensione  (composto  da cinque unità funzionali) realizzato utilizzando tutte le categorie lsc che prevedono un certo grado di continuità d’esercizio. le segregazioni tra i compartimenti sono in rosso, le parti isolate in gas in giallo e le parti isolate in aria in azzurro. Nello  schema  illustrato  è  possibile  fare  manutenzione  al  trasformatore  (seconda  unità  funzionale)  o  al compartimento connessione (quarta unità funzionale) tenendo in esercizio il resto del quadro. utILIzzo pratICo dELLE  CatEgorIE LsC  ( Loss of sErvICE CoNtINuIty )  

15 la figura di seguito rappresenta un impianto di media tensione configurato in anello, con cinque unità funzionali, realizzato utilizzando tutte le categorie lsc che prevedono un certo grado di continuità d’esercizio. le segregazioni tra i compartimenti sono in rosso, le parti isolate in gas in giallo e le parti isolate in aria in azzurro.   La categoria LSC2 è identificabile anche con i QMT isolati in GAS che non hanno compartimenti accessibili.

16 La segregazione delle unità funzionali del quadro e gli eventuali otturatori (indicati nella norma con il vocabolo “partizioni” dall’inglese  partitions) è stabilita dalle seguenti sigle: •  PM se le partizioni sono metalliche (si deve verificare la continuità tra le parti metalliche assemblate con il passaggio di 30 A cc ed una caduta di tensione non superiore a 3 V verso il punto di terra fornito) •  PI se le partizioni NON sono metalliche (si può dire che dunque sono isolanti) La  seconda  edizione  della  Norma  CEI  EN  62271-200  contiene  una  guida  alla  scelta  del  quadro  di  media tensione. Al paragrafo 8.104 con riferimento alla tenuta all’arco interno si chiarisce che, se il quadro è installato, manovrato e sottoposto alle operazioni di manutenzione indicate dal Costruttore, la probabilità che occorra un arco interno è limitata ma non si può escludere. Quando si progetta un impianto in media tensione la probabilità che avvenga un arco interno deve essere affrontata  con  l’obbiettivo  di  eliminare  il  rischio  per  il  personale  specializzato  e  per  il  pubblico.  Il  rischio  è sempre molto elevato in un impianto di media tensione, perché secondo la sua definizione il livello di rischio è  dato  dalla  probabilità  che  l’evento  avvenga  (bassa  nei  QMT)  e  dalla  gravità  dell’evento  (molto  alta  per l’eventuale arco interno). La  Norma  IEC/EN  62271-200  propone  una  nuova  definizione  delle  tipologie  del  quadro,  relativamente  alla sicurezza del personale. È importante ricordare che per personale sono da intendere sia gli operatori delle aziende di distribuzione di energia elettrica che le persone che transitano nelle vicinanze di una cabina elettrica di distribuzione. La classificazione dei quadri in funzione della loro tenuta all’arco interno è raggruppata sotto l’acronimo  iac  (internal arc classified) seguito da delle lettere, il tutto da usarsi nel caso il costruttore dichiari il quadro alla tenuta all’arco interno; tale dichiarazione deve essere suffragata per mezzo della serie di prove previste dalla norma: LE sEgrEgazIoNI INtErNE  dELLE uNItà fuNzIoNaLI CLassI CoNCErNENtI La tENuta  aLL’arCo INtErNo E rELatIvE  provE dI vErIfICa

17 classe di accessibilità a:  limitata al solo personale autorizzato classe  di  accessibilità  b:   accessibilità  NON  limitata,  sono  comprese le persone che transitano nelle vicinanze della cabina di distribuzione classe  di  accessibilità  c:   accessibilità  limitata  dal  fatto  che  l’apparecchiatura è fuori dalla portata del  personale (ad esempio le apparecchiature tipicamente installate su palo a una altezza di 8 metri dal suolo) Per ciascuna di queste classi si deve anche definire  se la protezione  è assicurata sul fronte (lettera F), sui lati (lettera l) e sul retro (lettera r) del quadro . I  quadri  con  involucro  metallico  vengono  classificati  IAC  se  dopo l’esecuzione  della  prova  sono  riscontrati  positivamente  i  seguenti criteri di accettazione: criterio n.1 Le porte ed i pannelli non si aprono. Sono accettate deformazioni con le seguente precisazione: le deformazioni permanenti sono inferiori alla distanza verso la parete e/o la posizione degli indicatori. criterio n.2 Non  si  verificano  frammentazioni  dell’involucro  durante  la  prova. Sono accettate proiezioni di piccole parti, fino a un massimo di 60 g per ciascuna piccola parte. criterio n.3 L’arco non deve causare buchi nei punti accessibili fino a una altezza di 2 metri. criterio n.4 Gli indicatori non devono bruciare a causa dell’effetto dei gas caldi. criterio n.5 L’involucro rimane connesso al suo punto di messa a terra. 

18 campo di applicazione: “tutti i settori di attività, privati e pubblici, e tutte le tipologie di rischio”. articolo 15:   misure generali di tutela  “1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza  dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza; [...]; c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico; [...]; la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; [...]”. articolo 22: obblighi dei progettisti  “I progettisti [...] degli impianti rispettano i principi generali di  prevenzione in materia di salute e sicurezza [...] e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia”. articolo 28: oggetto della valutazione dei rischi. articolo 30:   modelli di organizzazione e di gestione  “Il modello di organizzazione [...] deve essere  adottato [...] assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a)  al  rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi ad attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, [...]”. titolo iii capo iii. articolo 80: obblighi del datore di lavoro  “Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché [...]  gli impianti elettrici [...] siano progettati, costruiti, installati, utilizzati e manutentati in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica ed in particolare quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; [...]; c) innesco  e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici  [...];[...]”. articolo 81:   requisiti di sicurezza.  Viene mantenuta la prescrizione della progettazione, realizzazione e  costruzione a regola d’arte. La presunzione di conformità alla regola d’arte viene collegata alle norme di buona tecnica contenute nell’ allegato iX. Punto 1 dell’allegato IX:  “la scelta di una o più norme di buona tecnica deve essere indirizzata alle norme  che trattano i rischi individuati”. la  norma  cei  en  62271-200  contiene  al  capitolo  8.3  una  risposta  tecnica  al  contenimento  del rischio per arco interno (questa affermazione è perfettamente in linea con il punto 1 dell’allegato iX del dlgs).   dLgs 81/2008  tEsto uNICo suLLa sICurEzza

19 Nel corso degli anni, le ricerche e gli studi eseguiti sia dai costruttori dei quadri elettrici sia dai costruttori degli interruttori hanno consentito di raggiungere un’evoluzione tecnica della progettazione e della realizzazione degli stessi, che ha permesso l’ottimizzazione delle dimensioni dei quadri elettrici e dei loro pesi.Come indicato nella tabella sottostante, dal confronto di tipologie di quadri sia per distribuzione primaria sia per  distribuzione  secondaria,  equipaggiati  con  interruttori  a  olio  ridotto  o  a  soffio  magnetico  conformi  alla Norma CEI EN 60298, con i quadri conformi alla nuova Norma CEI EN 62271-200, è evidente che gli ingombri e i pesi dei quadri elettrici di ultima generazione risultano inferiori rispetto a quelli degli equivalenti quadri, conformi alla precedente Norma CEI EN 60298. Impatto amBIENtaLE dEI quadrI CoNformI  aLLa Nuova CEI EN 62271-200 rIspEtto aI  quadrI CoNformI aLLa CEI EN 60298 lsc2b  (conformi alla CEI EN 62271-200) vs  blindati  (conformi alla CEI EN 60298) lsc2a  (conformi alla CEI EN 62271-200) vs   protetti  (conformi alla CEI EN 60298) Decremento %in peso dal 15% al 30% dall’1% al 15% Decremento %in dimensioni medie dal 6% al 25% dal 5% al 25%

20 Obiettivo  di  qualsiasi  professionista  nello  svolgimento  dei  suoi  incarichi  è  l’applicazione  della  massima diligenza nella redazione di progetti e impianti che soddisfino le regole della buona ingegneria. Le Norme Tecniche rappresentano in questo senso un utile aiuto alla professione, in quanto il loro rispetto garantisce automaticamente  l’ottenimento  di  questo  obiettivo.  Va  sottolineato,  inoltre,  come  oggi  il  corpo  normativo italiano sia per la quasi totalità armonizzato a livello europeo (Cenelec) e/o internazionale (IEC), e la qualità e chiarezza delle norme sia molto cresciuta. Dal punto di vista dei costruttori le Norme Tecniche hanno invece valenza più cogente: è infatti vincolante il  rispetto  delle  Direttive  europee  che  richiamano  esplicitamente  norme  tecniche  per  poter  immettere  sul mercato comune qualsiasi prodotto elettrico o elettronico. In particolare, vincolanti risultano le norme relative alla sicurezza degli apparati e alla loro compatibilità elettromagnetica, aspetti per i quali sono state emesse specifiche Direttive. Pertanto, condizione necessaria per la realizzazione di un’opera è che il progettista, nella stesura delle specifiche tecniche di apparati o componenti elettrici o elettronici, e l’installatore, durante la realizzazione dell’impianto, facciano esplicito riferimento alle relative Norme Tecniche di prodotto, come detto vincolanti per i costruttori. i  vantaggi  derivanti  quindi  dall’utilizzo  di  quadri  elettrici  conformi  alla  norma  iec/en 62271-200 sono i seguenti: ·   garantire  il  massimo  livello  di  sicurezza  per  le  persone,  oggi  normativamente  disponibile e soddisfare completamente i requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana, con i quadri a tenuta di arco interno. ·  garantire il massimo livello di integrità per le cose (edifici), norma di buon senso da  perseguire anche se non precisamente prescritta da leggi e regolamenti, attraverso l’utilizzo di quadri a tenuta all’arco interno. ·   ridurre  l’impatto  ambientale  correlato  sia  alla  realizzazione  dei  quadri  elettrici  e  degli  interruttori,  sia  dei  locali  di  istallazione  dei  quadri  stessi,  derivante  da  una riduzione dei consumi delle materie prime rispetto alle soluzioni utilizzate nel passato. CoNCLusIoNI

21 NotE

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Pubblicato: 13 febbraio 2014 Categoria: Manuali tecnici