
Il comando di emergenza può essere descritto come un\'azione volontaria volta ad eliminare, mediante appositi dispositivi che agiscono su circuiti elettrici, pericoli inattesi derivanti da apparecchiature o impianti.
Fondamentalmente il comando di emergenza può essere distinto in:
- sezionamento di emergenza - per mettere in sicurezza un impianto elettrico quando può esservi pericolo di folgorazione (un tipico esempio è costituito dagli ambienti sottoposti a specifiche normative di prevenzione incendi);
- arresto di emergenza - quando il pericolo è dovuto a parti in movimento (ad esempio macchine utensili, scale mobili, ecc..);
- avviamento di emergenza – quando il pericolo può essere eliminato mediante l\'avvio di un\'apparecchiatura elettrica (ad esempio le pompe antincendio).
Un comando di emergenza deve possedere alcune fondamentali caratteristiche:
- il comando deve poter essere attuato tramite un\'unica manovra;
- il dispositivo di comando deve essere facilmente individuabile (di colore rosso) e accessibile;
- rimuovere rapidamente il pericolo;
- avere la precedenza su altri eventuali comandi;
- essere sicuro e affidabile nel tempo;
- dopo l\'intervento devono essere impediti riavvii automatici. Il ripristino
- deve essere volontario ed eseguito da persona consapevole ed addestrata.
Negli impianti elettrici utilizzatori, di cui ci occupiamo con le seguenti note, il comando di emergenza consiste normalmente in un sezionamento d\'emergenza che mette fuori tensione tutto l\'impianto. I sistemi normalmente utilizzati sono il sezionamento diretto del circuito mediante interruttore automatico o interruttore di manovra o lo sgancio del circuito tramite pulsante